Meticcio o cane di razza? Cosa significa “pedigree”? Cos’è uno “standard di razza”?
LA SCELTA
Perché non prendiamo un cane? Se è questa la domanda che dà inizio alla tua storia, quella successiva dev’essere: quale tipo di cane prendiamo? E la risposta a questa domanda la sai solo tu, ma per “andare a colpo sicuro” dovrai prima chiarirti le idee cercando più informazioni possibili. La scelta del cane adatto non è sempre facile: bisogna tenere in considerazione il proprio stile di vita, gli spazi e il tempo da dedicargli, gli altri componenti della famiglia, viaggi ed impegni in programma (a breve e lungo termine), ecc. La prima cosa da verificare è se la tua scelta è condivisa dalle persone che vivono con te; questo è fondamentale perché, come ogni scelta importante, la decisione di prendere un cane riguarda tutta la famiglia. Il cane è un componente della famiglia “ingombrante” nel senso che ha bisogno di molte attenzioni e, soprattutto per quanto riguarda la sue educazione, c’è bisogno di coerenza e tutti coloro che vivono con lui devono essere d’accordo sul da farsi.
RAZZE E VOCAZIONI
Le razze riconosciute attualmente sono circa 400. Inizialmente le razze si svilupparono per necessità, per svolgere al meglio compiti specifici: furono selezionati per primi i cani da caccia, successivamente nacquero i cani da guardia alcuni dei quali furono poi selezionati per condurre il bestiame e nacquero così i cani conduttori, i cani di taglia più piccola servivano invece per cacciare animaletti e dare l’allarme. Nel 1800 cominciano ad essere selezionate razze pure e tra la fine del secolo e l’inizio di quello successivo nascono due enti che realizzano una classificazione delle razze riconosciute: la FCI (Federazione Cinologica Internazionale) e l’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana). Al momento attuale la classificazione delle razze prevede una divisione in 10 gruppi. Le razze che vengono create hanno lo scopo di selezionare i cani in base ad alcune caratteristiche vocative utili a collaborare con l’uomo in attività specifiche, proprio come era usanza nell’antichità. È vero che oggi non abbiamo bisogno di cacciare per procurarci il cibo però è importante che la vocazione del cane venga soddisfatta perché rappresenta un bisogno insito nel suo DNA (bisogno derivato appunto dalla selezione opera degli allevatori) e il cane sarà fortemente portato a comportarsi nel modo che gli viene suggerito dal suo istinto, quello della caccia piuttosto che quello della guardia e difesa del territorio o della famiglia. Quell’istinto di cui abbiamo parlato viene definito in termini tecnici “memoria di razza” ovvero le attitudini comportamentali che portano un levriero a prediligere l’inseguimento di una lepre e portano un labrador a tuffarsi in acqua senza pensarci due volte. È importante sapere quindi che ogni cane ha delle attitudini dentro di sé che dobbiamo conoscere nella fase della scelta e dobbiamo tenerne conto una volta portato a casa perché quei comportamenti ci suggeriscono come soddisfare le esigenze più profonde del nostro cucciolo. Nel caso si decidesse di prendere un cane di razza, allora, la cosa fondamentale, sulla quale perciò va speso un po’ di tempo, è la scelta dell’allevamento.
COS’È UNO STANDARD DI RAZZA?
Ogni razza che viene selezionata, come abbiamo visto, ha una storia. Esiste un documento, lo “standard di razza”, che descrive tutte le caratteristiche fisiche e caratteriali che possono essere riscontrate indicativamente in ogni cane appartenente ad una determinata razza. Lo standard è utilizzato soprattutto per le esposizioni cinofile ovvero quelle manifestazioni che mirano ad eleggere gli esemplari delle varie razze che rappresentano al meglio la razza stessa. Gli allevatori fanno riferimento allo standard per selezionare i migliori riproduttori e di conseguenza far nascere cuccioli sempre più corrispondenti alle caratteristiche dello standard.
PEDIGREE: FACCIAMO CHIAREZZA
Il pedigree è un documento che interessa sicuramente di più i proprietari che decidono di acquistare un cane di razza. In un database viene registrato l’albero genealogico del cane ovvero il nome e le caratteristiche genetiche dei genitori, nonni, bisnonni, ecc… del cane, ovvero gli ascendenti materni e paterni fino ad arrivare anche al ? grado di parentela. Il pedigree certifica che il cane che andiamo ad acquistare è ufficialmente iscritto ad uno dei Registri del Libro Genealogico (ENCI o FCI). Quindi a cosa serve il pedigree? Il certificato genealogico (o pedigree appunto) serve per sapere tutto il necessario sulla situazione genetica del cane che stiamo prendendo, mica poco eh! È importantissimo sapere se i genitori o i nonni del cucciolo hanno avuto patologie che in buona probabilità anche il nostro cane può presentare, magari dopo qualche anno (ma talvolta anche dopo pochi mesi dopo averlo portato a casa). Non fidatevi di chi dice che il pedigree serve solo per chi vuole portare il cane alle esposizioni cinofile perché questa affermazione non ha nessun fondamento logico. Diffidate anche da coloro propongono uno sconto nel caso in cui non vogliate il pedigree: innanzi tutto il pedigree non ha un costo elevato ma soprattutto la salute del vostro cane non ha prezzo! Il pedigree serve a tutti perché certifica che il cane è stato selezionato con buon senso e facendo tutti i controlli del caso; chi non vorrebbe essere a conoscenza di ciò? Magari si potesse avere lo stesso documento anche per i cani meticci, ma per ovvie ragioni così non è. Nel caso dei cani di razza però abbiamo la possibilità (anzi direi il dovere) di sapere qualcosa in più e dobbiamo quindi sfruttare questa opportunità per il bene del nostro cane e anche dei futuri cuccioli perché questo permette di fermare il brutto vizio di allevare cani come se fossero merce da vendere in un negozio e non esseri viventi.
METICCI
I meticci sono cani che non sono nati da genitori della stessa razza. Alcuni di questi possono però avere tra gli ascendenti (un genitore o un nonno, ecc) dei cani di razza e per questo possono presentare degli atteggiamenti tipici di quella razza. Questo è poco importante dal punto di vista “ufficiale” nel senso che di fatto sempre meticci sono, però può essere di grande aiuto al proprietario e all’addestratore per capire quali sono le sue attitudini comportamentali. I meticci spesso sono visti come cani di serie B e questo talvolta è dovuto all’aspetto estetico anche se ci sono molti meticci veramente belli. Ci sono però effettivamente pro e contro nel prendere un cane non di razza: quando scegliamo di accogliere in casa un cucciolo che non appartiene a nessuna razza non sappiamo come sarà da grande, sia morfologicamente (se non conosciamo i genitori) sia caratterialmente perché appunto può essere che non assomigli a nessuna razza conosciuta e quindi non è facile trovare somiglianze comportamentali. Non disperiamo però, ci sono anche aspetti positivi importanti che possono portarci a scegliere un meticcio come amico. A differenza dei cani di razza che sono frutto di anni e anni di selezione da parte degli allevatori, i meticci nascono da accoppiamenti casuali che, in alcuni casi, evitano il manifestarsi di patologie tramandate geneticamente di generazione in generazione e che sono caratteristiche di alcune razze piuttosto che altre, come per esempio patologie oculari, cardiache o dell’apparato muscolo-scheletrico. La selezione genetica che riguarda i cani di razza spesso favorisce il tramandarsi di alcune patologie, appunto, e viene definito “maltrattamento genetico”. L’allevatore dovrebbe prestare attenzione all’aspetto sanitario degli accoppiamenti ma spesso, per accontentare alcune mode puramente estetiche, si finisce per “fissare” delle caratteristiche che portano a malformazioni, patologie e disagi (per esempio la canna nasale troppo corta di alcune razze porta ad importanti difficoltà nella respirazione, con tutte le conseguenze negative del caso). Insomma i meticci sono cani di tutto rispetto che in molti casi sono anche più sani dei cani di razza.
ERRORI COMUNI
Ci sono degli errori che purtroppo sono ancora molto comuni. Se ci riteniamo amanti dei cani dobbiamo assolutamente fare attenzione a non cadere in fallo perché spesso ci si trova in situazioni che apparentemente sono “innocue” ma che in realtà nascondono problemi di notevole importanza. Di seguito un elenco:
Scegliere il cane in base al suo aspetto estetico. Si sa che l’estetica conta molto al giorno d’oggi e questo vale anche purtroppo per il mondo legato ai cani. Anche per la scelta del cane spesso ci si fa trasportare dalla “moda”. Eh sì perché esistono delle vere e proprie mode, dettate spesso dalla televisione. Pensiamo alle pubblicità, che spesso utilizzano cani di razza perché danno l’impressione di essere perfetti esteticamente ma che poi vengono acquistati da persone che non hanno ben chiaro qual è la funzione per la quale quella razza è nata. Stesso discorso vale per i film: chi può dimenticare Lassie, Hachiko, Marley, Balto…e molti altri ancora.
Comprare in un negozio che vende animali. Questo è molto importante: dietro al commercio di animali c’è un mondo oscuro e misterioso. Non si sa fino in fondo cosa accada ed è proprio questo il problema. Di certo quando si scopre qualcosa, si tratta sempre di scoperte che non si vorrebbero mai fare. I cuccioli vengono tolti molto ma molto presto dalla madre che non può, in questo modo, insegnare loro le prime regole di vita che sono fondamentali per quanto riguarda l’aggressività, il morso, ecc. Inoltre i cuccioli non vengono accuditi dalla madre, cosa di cui hanno un estremo bisogno e che permette loro di crescere sicuri di loro stessi e a loro agio con gli altri cani. Tutto questo va tenuto conto in ogni situazione nella quale sappiamo che il cucciolo che stiamo per portare a casa non ha vissuto per almeno i primi 2 mesi con la madre.
Scegliere esclusivamente in base al prezzo. Come in tutte le cose se scegliamo di spendere poco sappiamo che possiamo andare incontro ad una qualità bassa. In questo caso dobbiamo fare riferimento all’allevamento: gli allevatori seri hanno dei costi da sostenere per effettuare sui riproduttori (ovvero i cani scelti per diventare i genitori delle future cucciolate) controlli e prevenzione di patologie genetiche, per l’assistenza del veterinario durante il parto, per assicurare ai cuccioli le cure adatte nei primi mesi, ecc. Non possiamo quindi pretendere un prezzo troppo basso rimanendo tranquilli circa il cane che stiamo per prendere.
Regalare un cane. Regalare qualcosa di “vivo” non è mai la scelta adatta, soprattutto se questo è rappresentato da un cane. La persona che accoglie in casa un cane deve essere ben consapevole della scelta che sta facendo, e se parliamo di scelta allora non può essere una sorpresa. In particolare il cane è molto impegnativo: bisogna dedicargli molto tempo e talvolta dei sacrifici notevoli, bisogna prendersi cura della sua salute fisica (dobbiamo tenere conto che può ammalarsi ed avere bisogno di cure mediche che possono costare molto), inoltre dobbiamo pensare anche alla sua educazione e se abbiamo bisogno dobbiamo affidarci ad uno specialista del comportamento. Se la persona che riceve il “regalo” non è assolutamente cosciente di tutti questi fattori è meglio scegliere qualcosa di più adatto da regalare. Un altro aspetto importante è quello dei genitori che prendono un cane ai figli dopo essere stati convinti da quest’ultimi che se ne prenderanno cura esclusivamente. Un piccolo suggerimento: non è così. Sento molti genitori lamentarsi del fatto che il figlio, che insisteva molto per prendere un cane promettendo di occuparsene “in toto”, una volta passati i primi mesi in cui il nuovo arrivato era ancora un cucciolo, il bambino non è più riuscito a rispettare le promesse. È assolutamente normale, sono bambini, gli adulti siamo noi e dobbiamo essere consapevoli che qualsiasi cosa accada saremo noi ad avere la responsabilità del cane. Per quanto riguarda le insistenze dei piccoli non ho suggerimenti ma so che, tenendo duro, riuscirete a temporeggiare ancora per qualche anno. Buona fortuna!
Non avere tempo da dedicargli. Il cane è un animale impegnativo; se si decide di prendere un cane è importante sapere che molto tempo dovrà essere dedicato a lui, alle passeggiate ma non solo. Il cane non ha solo bisogno di uscire un paio di volte al giorno; per essere appagato bisogna fare con lui delle attività piacevoli, anche imparare cose nuove per lui sarà gratificante perché capirà che ha un ruolo all’interno della famiglia e del mondo in cui vive, imparerà quanto è bello sentirsi utile per lavorare insieme al proprio compagno umano. Per creare una relazione di questo tipo è molto importante giocare assieme, vedere posti nuovi, imparare a fidarsi l’uno dell’altro, conoscere cani e persone e poter stare con loro serenamente.
Lasciarlo tutto il tempo in giardino. Questo punto è in parte legato al precedente. Lasciare il cane in giardino tutto il giorno significa sicuramente dargli spazio nel quale potrà muoversi e correre ma il cane ha bisogno di vedere ma soprattutto annusare posti nuovi, conoscere altri cani, vivere esperienze che possano ampliare le sue capacità mentali. Per questo il giardino per il cane non è nient’altro che uno spazio come lo è la casa, anzi, se voi siete dentro casa lui non vedrà nessun motivo per starvi distante ed isolarsi nel giardino. Vorrà stare al vostro fianco e non gli serviranno ettari per correre se voi non siete lì per vivere il momento assieme a lui.
Essere aggressivi e violenti. La violenza non è mai la scelta giusta. A volte capita di essere nervosi e il nostro cane questo lo sente benissimo. Forse qualche volta dovremmo chiederci se non è proprio questo nostro nervosismo a portarlo a compiere gesti che non vorremmo facesse. In ogni caso la violenza non è la soluzione; essere violenti con il cane fa capire a lui solamente che noi possiamo essere pericolosi e quindi ad avere timore di noi.
Non affidarsi ad un educatore cinofilo e un veterinario in caso di dubbi e perplessità. Chiedere non deve mai essere un problema, non bisogna sentirsi a disagio nel chiedere un consiglio ad un esperto. Se non è facile trovare una soluzione al problema che si riscontra con il cane può essere necessario addirittura sentire il parere di più professionisti per avere le idee chiare sul da farsi. A volte qualche domanda in più può davvero essere utile al fine di risolvere il problema.
In conclusione vorrei dedicare qualche riga all’argomento dei cani anziani; non escludiamo a priori l’idea di prendere un cane anziano. Spesso sentiamo dire “vorrei un cane tranquillo ed educato che non necessiti di passeggiate troppo lunghe ed attività stancanti” e non pensiamo che un cane anziano avrebbe bisogno solamente di passare un po’ di tempo in famiglia, senza chiedere grossi sacrifici. Il pensiero sbagliato è quello che reputa un cane anziano “abituato” ormai alla vita di canile ma non nascondiamoci dietro ad un dito, portare a casa propria un “nonno a quattro zampe” è il regalo più grande che potete fargli perché, probabilmente sì, i primi tempi la sua quotidianità cambierà e dovrà abituarsi a nuovi ritmi, ma quanto migliore sarebbe la sua giornata circondato da persone, passeggiando per la spiaggia o i prati, luoghi che probabilmente non ha mai visto in tutta la sua vita? Quindi, continuando a rispettare le scelte di ognuno senza giudicare, mi piacerebbe farvi riflettere solo un attimo sull’eventualità di adottare un nonnino che aspetta qualcuno che lo vada a prendere, più o meno da tutta la vita.
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